Un team di ricercatori russi, statunitensi e tedeschi ha pubblicato su traduction - Un team di ricercatori russi, statunitensi e tedeschi ha pubblicato su Français comment dire

Un team di ricercatori russi, statu

Un team di ricercatori russi, statunitensi e tedeschi ha pubblicato su Conservation Biology lo studio “Rapid declines of large mammal populations after the collapse of the Soviet Union” che mette un nuovo tassello nel puzzle delle conseguenze del crollo dell’Unione Sovietica, i cui contraccolpi dopo qualche lustro si fanno sentire anche in queste ore in Ucraina e ai nuovi confini tra Nato e Russia.

Il Team di 10 scienziati guidati da Eugenia Bragina, che lavora sia per l’università del Wisconsin-Madison che per quella Lomonosov di Mosca, sottolinea che «L’evidenza aneddotica suggerisce che gli shock socioeconomici influenzano pesantemente le popolazioni di fauna selvatica, ma le prove quantitative sono scarse. Il crollo del socialismo in Russia nel 1991, ha causato uno shock socio-economico, compreso un forte aumento della povertà».

I ricercatori hanno analizzato i trend della popolazione di 8 grandi mammiferi in Russia tra il 1981 ed il 2010, cioè prima e dopo il crollo del regime comunista e spiegano «Avevamo ipotizzato che il crollo fosse la prima causa di una diminuzione della popolazione, soprattutto a causa del sovra.sfruttamento e, quindi, che la popolazione fosse aumenta grazie all’adattamento della fauna selvatica a nuovi ambienti a seguito del crollo. Il database a lungo termine della Russian Federal Agency of Game Mammal Monitoring, consistente di oltre 50.000 transetti che vengono monitorati ogni anno, ha fornito un eccezionale set di dati per studiare queste tendenze demografiche».

Il risultato è che, nei 10 anni dopo il crollo dell’Urss, tre specie hanno mostrato forti cali nei livelli di crescita della popolazione, mentre il lupo grigio (Canis lupus) è aumentato di oltre il 150%. Però dopo il 2000 alcune di queste tendenze si sono invertite invertite. «Ad esempio, l’abbondanza del capriolo (Capreolus spp.) nel 2010 era la più alta di qualsiasi periodo nel nostro studio – scrivono i ricercatori – Le probabili ragioni della diminuzione della popolazione negli anni ’90 includono il bracconaggio e l’erosione dell’applicazione della protezione della fauna selvatica»

Invece il rapido aumento delle popolazioni di lupo grigio in Russia «E’ probabilmente dovuto alla cessazione del controllo governativo della popolazione».

Lo studio sottolinea che «In generale, i cali diffusi nelle popolazioni della fauna selvatica dopo il crollo dell’Unione Sovietica evidenziano l’entità degli effetti che gli shock socioeconomici possono avere sulle popolazioni della fauna selvatica e l’eventuale necessità di sforzi di conservazione speciali durante questi periodi».

La Bragina ha detto in un’intervista a BBC News che «Quello che abbiamo fatto è stato di dimostrare c’è stato un calo simultaneo per il cinghiale, l’orso bruno e le alci nella maggior parte delle regioni della Russia all’inizio degli anni ’90 e che è avvenuto subito dopo il crollo dell’Unione Sovietica. Le tre specie sono molto diverse ed hanno diverse esigenze di habitat, il che iindica che il loro declino non era il risultato di un disturbo ad un particolare habitat. Per esempio, le alci preferiscono le foreste successionali dove ci sono alberi giovani sui quali possono cibarsi. Al cinghiale piacciono molto le colture agricole, che in Unione sovietica la gente usava piantare per questa specie».

La biologa russa evidenzia che «Nonostante le loro storie ecologiche molto diverse, tutte e tre le specie hanno registrato un declino e questi cali sono coincisi con il crollo dell’Unione Sovietica. A seguito dello shock socio-economico che si è avvertito in tutta la regione, ciascuna specie lo ha avvertito probabilmente in modi diversi. Per il cinghiale, è stato probabilmente la perdita dei raccolti da foraggio, perché i gestori della caccia non piantavano più quelle colture».

Delle 8 specie di grandi mammiferi prese in esame dallo studio la Bragina ha detto: «La cosa interessante è che solo una specie ha registrato un incremento: il lupo grigio. In Unione Sovietica tenevano sotto controllo la popolazione del lupo grigio c’erano incentivi per cacciare i lupi, come le licenze di caccia gratuite per le specie di ungulati, ma, ovviamente, durante i disordini del collasso, la gente aveva altre cose di cui preoccuparsi». Il team della Bragina sospetta che l’aumento del 150% della popolazione di lupi nel decennio successivo alla disintegrazione dell’Urss abbia probabilmente contribuito al declino delle popolazioni di alci.

Ma la seconda parte della storia, iniziata negli anni 2.000 non è del tutto negativa. La Bragina evidenzia che «Stiamo vedendo che la popolazione di cinghiale in Russia è ora più grande di quanto non fosse nel 1991. Negli anni ’90, era crollata ed avevamo perso circa la metà della popolazione. Tuttavia, si tratta di una specie molto adattabile. Così, dopo un paio di anni, ha trovato nuove fonti di cibo, in qualche modo è riuscita a sopravvivere ed ora sta bene. Altre specie, come i caprioli e l’orso bruno stanno mostrando segnali positivi di ripresa. Ma ci sono altre specie sono ancora in declino, come la lince eurasiatica».

Il team ha però notato che si tratta di una tendenza a lungo termine e potrebbe non essere legata alle conseguenze sociali ed economiche degli eventi in Russia all’inizio degli anni ‘90. La Bragina conclude: «Certo, quando la povertà aumenta rapidamente come ha fatto in Russia negli anni ‘90, non ci sono le risorse perché le persone possano prestare attenzione alla gestione della fauna selvatica. Credo che quello sia il momento in cui i gruppi ambientalisti internazionali di conservazione dovrebbero prestare attenzione e prendere in considerazione i modi per preservare la fauna selvatica. In caso contrario, potremmo scoprire che specie importanti o iconiche vengono messe in pericolo».

- See more at: http://www.greenreport.it/news/aree-protette-e-biodiversita/col-crollo-dellunione-sovietica-in-declino-grande-fauna-selvatica/#prettyPhoto
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Un team di ricercatori russi, statunitensi e tedeschi ha pubblicato su Conservation Biology lo studio “Rapid declines of large mammal populations after the collapse of the Soviet Union” che mette un nuovo tassello nel puzzle delle conseguenze del crollo dell’Unione Sovietica, i cui contraccolpi dopo qualche lustro si fanno sentire anche in queste ore in Ucraina e ai nuovi confini tra Nato e Russia.

Il Team di 10 scienziati guidati da Eugenia Bragina, che lavora sia per l’università del Wisconsin-Madison che per quella Lomonosov di Mosca, sottolinea che «L’evidenza aneddotica suggerisce che gli shock socioeconomici influenzano pesantemente le popolazioni di fauna selvatica, ma le prove quantitative sono scarse. Il crollo del socialismo in Russia nel 1991, ha causato uno shock socio-economico, compreso un forte aumento della povertà».

I ricercatori hanno analizzato i trend della popolazione di 8 grandi mammiferi in Russia tra il 1981 ed il 2010, cioè prima e dopo il crollo del regime comunista e spiegano «Avevamo ipotizzato che il crollo fosse la prima causa di una diminuzione della popolazione, soprattutto a causa del sovra.sfruttamento e, quindi, che la popolazione fosse aumenta grazie all’adattamento della fauna selvatica a nuovi ambienti a seguito del crollo. Il database a lungo termine della Russian Federal Agency of Game Mammal Monitoring, consistente di oltre 50.000 transetti che vengono monitorati ogni anno, ha fornito un eccezionale set di dati per studiare queste tendenze demografiche».

Il risultato è che, nei 10 anni dopo il crollo dell’Urss, tre specie hanno mostrato forti cali nei livelli di crescita della popolazione, mentre il lupo grigio (Canis lupus) è aumentato di oltre il 150%. Però dopo il 2000 alcune di queste tendenze si sono invertite invertite. «Ad esempio, l’abbondanza del capriolo (Capreolus spp.) nel 2010 era la più alta di qualsiasi periodo nel nostro studio – scrivono i ricercatori – Le probabili ragioni della diminuzione della popolazione negli anni ’90 includono il bracconaggio e l’erosione dell’applicazione della protezione della fauna selvatica»

Invece il rapido aumento delle popolazioni di lupo grigio in Russia «E’ probabilmente dovuto alla cessazione del controllo governativo della popolazione».

Lo studio sottolinea che «In generale, i cali diffusi nelle popolazioni della fauna selvatica dopo il crollo dell’Unione Sovietica evidenziano l’entità degli effetti che gli shock socioeconomici possono avere sulle popolazioni della fauna selvatica e l’eventuale necessità di sforzi di conservazione speciali durante questi periodi».

La Bragina ha detto in un’intervista a BBC News che «Quello che abbiamo fatto è stato di dimostrare c’è stato un calo simultaneo per il cinghiale, l’orso bruno e le alci nella maggior parte delle regioni della Russia all’inizio degli anni ’90 e che è avvenuto subito dopo il crollo dell’Unione Sovietica. Le tre specie sono molto diverse ed hanno diverse esigenze di habitat, il che iindica che il loro declino non era il risultato di un disturbo ad un particolare habitat. Per esempio, le alci preferiscono le foreste successionali dove ci sono alberi giovani sui quali possono cibarsi. Al cinghiale piacciono molto le colture agricole, che in Unione sovietica la gente usava piantare per questa specie».

La biologa russa evidenzia che «Nonostante le loro storie ecologiche molto diverse, tutte e tre le specie hanno registrato un declino e questi cali sono coincisi con il crollo dell’Unione Sovietica. A seguito dello shock socio-economico che si è avvertito in tutta la regione, ciascuna specie lo ha avvertito probabilmente in modi diversi. Per il cinghiale, è stato probabilmente la perdita dei raccolti da foraggio, perché i gestori della caccia non piantavano più quelle colture».

Delle 8 specie di grandi mammiferi prese in esame dallo studio la Bragina ha detto: «La cosa interessante è che solo una specie ha registrato un incremento: il lupo grigio. In Unione Sovietica tenevano sotto controllo la popolazione del lupo grigio c’erano incentivi per cacciare i lupi, come le licenze di caccia gratuite per le specie di ungulati, ma, ovviamente, durante i disordini del collasso, la gente aveva altre cose di cui preoccuparsi». Il team della Bragina sospetta che l’aumento del 150% della popolazione di lupi nel decennio successivo alla disintegrazione dell’Urss abbia probabilmente contribuito al declino delle popolazioni di alci.

Ma la seconda parte della storia, iniziata negli anni 2.000 non è del tutto negativa. La Bragina evidenzia che «Stiamo vedendo che la popolazione di cinghiale in Russia è ora più grande di quanto non fosse nel 1991. Negli anni ’90, era crollata ed avevamo perso circa la metà della popolazione. Tuttavia, si tratta di una specie molto adattabile. Così, dopo un paio di anni, ha trovato nuove fonti di cibo, in qualche modo è riuscita a sopravvivere ed ora sta bene. Altre specie, come i caprioli e l’orso bruno stanno mostrando segnali positivi di ripresa. Ma ci sono altre specie sono ancora in declino, come la lince eurasiatica».

Il team ha però notato che si tratta di una tendenza a lungo termine e potrebbe non essere legata alle conseguenze sociali ed economiche degli eventi in Russia all’inizio degli anni ‘90. La Bragina conclude: «Certo, quando la povertà aumenta rapidamente come ha fatto in Russia negli anni ‘90, non ci sono le risorse perché le persone possano prestare attenzione alla gestione della fauna selvatica. Credo che quello sia il momento in cui i gruppi ambientalisti internazionali di conservazione dovrebbero prestare attenzione e prendere in considerazione i modi per preservare la fauna selvatica. In caso contrario, potremmo scoprire che specie importanti o iconiche vengono messe in pericolo».

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Une équipe de chercheurs de l'russes, américains et allemand publié sur l'étude de la biologie de conservation "des baisses rapides des populations rurales de grands mammifères après l'effondrement de l'Union soviétique" qui met une nouvelle pièce dans le puzzle des conséquences de l'effondrement de l'Union soviétique, dont les répercussions après un certain lustre sont également fait sentir dans ces heures en Ukraine et les nouvelles frontières entre l'OTAN et la Russie. L'équipe de 10 scientifiques dirigée par Eugenia Bragina, qui travaille à la fois pour l'Université du Wisconsin-Madison pour la Lomonosov de Moscou, souligne que «preuves anecdotiques suggèrent que les chocs socio-économiques affectent fortement les populations d'animaux sauvages, mais les données quantitatives sont rares. L'effondrement du socialisme en Russie en 1991, a provoqué un choc socio-économique, y compris une forte augmentation de la pauvreté. " Les chercheurs ont analysé les tendances de la population de huit grands mammifères en Russie entre 1981 et 2010, soit avant et après l'effondrement du régime communiste et d'expliquer "Nous avions émis l'hypothèse que l'effondrement était la cause principale du déclin de la population, principalement en raison de sovra.sfruttamento et, par conséquent, que la population a augmenté en raison de l'adaptation de la faune à de nouveaux environnements Après l'effondrement. La base de données à long terme de la surveillance Agence fédérale de Jeu Mammifère russe, composée de plus de 50 000 transects qui sont suivis chaque année, a fourni un ensemble d'étudier ces tendances démographiques des données uniques. " Le résultat est que, dans les dix années après l'effondrement URSS, trois espèces a montré de fortes baisses dans les niveaux de croissance de la population, tandis que le loup gris (Canis lupus) a augmenté de plus de 150%. Mais après 2000, certaines de ces tendances ont été inversés inversée. "Par exemple, l'abondance de chevreuils (. Capreolus spp) En 2010 était le plus élevé de toute période de notre étude - écrivent les chercheurs - Les raisons probables de la baisse de la population dans les années 90 sont le braconnage et l'érosion des 'application de la protection de la faune " Au lieu de l'augmentation rapide des populations de loup gris en Russie 'E' probablement en raison de la cessation du contrôle du gouvernement de la population. " L'étude note que «En général, les baisses généralisées des populations d'animaux sauvages après l'effondrement de l'Union soviétique a montré l'étendue des effets que les chocs socio-économiques peuvent avoir sur les populations de la faune et de la nécessité éventuelle pour les efforts de conservation spéciales pendant ces périodes ". Le Bragina dit dans une interview à la BBC Nouvelles que "Ce que nous avons fait était de prouver qu'il y avait une baisse simultanée pour le sanglier, l'ours brun et l'orignal dans la plupart des régions de la Russie dans les années 90 et ce était le cas immédiatement après l'effondrement de 'L'Union Soviétique. Les trois espèces sont très différents et ont des exigences différentes en matière d'habitat, qui iindica que leur déclin ne était pas le résultat d'une perturbation dans un habitat particulier. Par exemple, l'orignal préfèrent les forêts de succession où il ya des jeunes arbres sur lesquels ils peuvent se nourrir. Sanglier extasier sur les cultures agricoles, ce qui dans l'Union soviétique, les gens utilisés pour planter pour cette espèce. " Le biologiste russe a noté que «Malgré leurs histoires très différentes écologiques, les trois espèces ont montré une baisse, et ces baisses a coïncidé avec l'effondrement de l'Union soviétique. Après le choc socio-économique qui se fait sentir dans toute la région, chaque espèce a probablement prévenu de différentes manières. Pour le sanglier, était probablement la perte de cultures pour le fourrage, parce que les gestionnaires de la chasse ne est plus planter ces cultures ". Sur les huit espèces de grands mammifères examinés par l'étude, le Bragina a déclaré: "La chose intéressante est que seule une espèces a augmenté: le loup gris. En Union soviétique, ont été suivi de la population du loup gris, il y avait des incitations pour chasser les loups, tels que les permis de chasse pour les espèces d'ongulés gratuits, mais, bien sûr, pendant la crise de l'effondrement, les gens avaient d'autres choses à se inquiéter ». L'équipe de Bragina soupçonner que l'augmentation de 150% dans la population de loups dans la décennie suivante la désintégration de l'URSS a probablement contribué au déclin des populations de wapitis. Mais la deuxième partie de l'histoire, qui a commencé en l'an 2000 ne est pas mal du tout . Le Bragina noté que «Nous constatons que la population de sangliers en Russie est maintenant plus grand qu'il ne l'était en 1991. Dans les années 90, se était effondré et avait perdu environ la moitié de la population. Cependant, ce est une espèce très adaptable. Ainsi, après une couple d'années, a trouvé de nouvelles sources de nourriture, réussit à survivre et est maintenant bien. D'autres espèces, comme le cerf et l'ours brun sont des signes positifs de reprise. Mais il existe d'autres espèces sont encore en baisse, comme le lynx eurasien. " L'équipe a noté, cependant, que ce est une tendance à long terme et ne pouvait être liée aux conséquences sociales et économiques des événements en Russie au début du ' 90. Le Bragina conclut: "Bien sûr, quand la pauvreté augmente rapidement car il a fait en Russie dans les années 90, il ya des ressources pour les personnes à prêter attention à la gestion de la faune. Je crois que ce est le moment où les groupes environnementaux conservation internationale devrait accorder une attention et d'envisager les moyens de préserver la faune. . Sinon, nous pouvons constater que d'importantes espèces emblématiques ou sont en voie de disparition " - Voir plus:





















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Un groupe d'étude de la Russie, les États - Unis et la protection de la biologie de l'Allemagne, a été publiée "rapide declines of post - the of grand chez un mammifère par l'Union soviétique populations", les nouvelles pièces de puzzle sur les conséquences de l'effondrement de l'Union soviétique,Le sentiment de frustration après brillante également dans de nouvelles frontières en ces temps de préchauffage entre la Russie et l'Ukraine et l'OTAN 10. De clou de girofle bragina scientifiques de l'équipe de direction, le travail est à l'Université du Wisconsin - Madison, à Moscou,Souligne "la population d'animaux sauvages accidentelle de preuve de l'effet d'un choc économique grave, mais les preuves sont rares.Le socialisme s'effondre, l'impact de la Russie en 1991, ce qui entraîne une forte croissance économique et social, notamment la pauvreté.

Les chercheurs ont analysé les tendances démographiques 8 chez un mammifère en 1981 entre la Russie et l'effondrement du régime communiste en 2010, c'est - à - dire à l'avant et à l'arrière, on suppose que la principale cause de l'effondrement et expliquer "est la diminution de la population, principalement en raison de sovra.sfruttamento,C'est parce que les animaux sauvages de l'augmentation de la population à s'adapter au nouvel environnement après l'effondrement.Jeu de mammifère de la Fédération de Russie à long terme de la base de données de surveillance, y compris transetti surveiller de plus de 50 000 par an, fournit un ensemble unique de données, les résultats de l'étude de ces tendances est demografiche ».

,Dans 10 ans après l'effondrement de l'URSS, montrent que la croissance de la population des trois niveaux baisse aiguë, le loup gris (Canis lupus) a augmenté de plus de 150%.Toutefois, après l'an 2000, ces tendances ont de torsion.Par exemple, les chevreuils (Capreolus capreolus) de l'abondance.2010) est tout au plus, dans notre recherche, les chercheurs ont écrit pour des raisons démographiques - peut réduire l'érosion dans les années 90 comprend l'application
dans
selvatica » le braconnage et de protection de la faune sauvageAu contraire, la croissance rapide de la population et des loups gris peut la Russie "devait s'arrêter au Gouvernement le contrôle de la population. L'étude a souligné que"

, généralMontre à la baisse du nombre d'espèces de la faune sauvage de larges économies d'échelle après la désintégration de l'Union soviétique, l'impact possible sur la faune sauvage et peut nécessiter un effort spécial de protection de ces cycles

.Dans une interview avec le bragina BBC News a dit: "Nous avons fait montre que la baisse le sanglier et Elk, ours, ours brun, de la Fédération de Russie de la plupart des régions au début des années 90, a eu lieu peu de temps après, la désintégration de l'Union soviétique.Trois différents et très différent de l'habitat,Ce n'est pas leur iindica de réduire le désalignement des résultats dans un habitat déterminé.Par exemple, comme les forêts Elk successionali où peut donner aux jeunes des arbres.Sanglier comme les cultures, les soviétiques sur cette plantation écrasées.

Biologiste russe a souligné que, malgré leur histoire écologique très différentes, ont diminué les trois espèces, ces baisses est coincisi avec la dissolution de l'Union soviétique.En raison de l'impact socio - économique est un avertissement dans toute la région, a prévenu qu'il peut pour chaque espèce de différentes manières.Un sanglier sauvage,C'est peut - être la perte de cultures fourragères, parce qu'il n'y a pas de chasseur de plus de piantavano ces colture ». Le préchauffeur de huit grands mammifères compte tenu de la recherche bragina dit: "C'est intéressant, mais une augmentation de l'espèce: le loup gris.Ils ont permis de chasse chasse le loup Wolf inspirer le peuple en Union soviétique sous contrôle, comme libre d'ongulés, mais, bien sûr, dans le chaos s'est effondré, » preoccuparsi il y a autre chose.L'équipe de bragina quant à l'augmentation de la population de 150% en dix ans, le Loup pourrait le déclin de la population d'Elk ont contribué à l'éclatement de l'Union soviétique.

, mais de la deuxième partie de l'histoire, au début de 2000 n'est pas entièrement négatif."Bragina on voit que la population russe est maintenant le plus grand sanglier en 1991.Depuis 1990, la population on a perdu environ la moitié.Cependant, c'est une bonne adaptabilité.De cette manière, quelques années plus tard, il a trouvé la source de nourriture, de nouveau réussi à survivre, c'est bien.Autres espècesComme un cerf, ours brun qui montre des signes de reprise.Mais il y a aussi d'autres espèces sont toujours en baisse, en tant que
eurasiatica »
Bobcats. Mais attention, c'est le début d'une tendance à long terme et peut - être les conséquences sociales et économiques des siècles en Russie dans les années 90.Recherche: "bien sûr, braginaQuand il la pauvreté augmente rapidement, les ressources de la Russie dans les années 90, car personne ne peut prêter attention à la gestion de la faune sauvage.Je pense qu'il est temps de la protection de l'Organisation internationale de protection de l'environnement doit accorder plus d'attention et de réfléchir à la manière de protéger la faune sauvage.Dans le cas contraire, on peut trouver une espèce d'importance symbolique est placée en danger ou plus.

(http: / / www.greenreport.it / News / région / de protection et la diversité de l'effondrement - l'Union européenne - Su - Baisse - grand - # prettyphoto / de la faune sauvage
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